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Ci sono paesi, nel territorio astigiano, privilegiati. Dalla posizione,
dal clima, dal panorama. Cocconato è uno di questi, forse il più
favorito. Può essere sorprendente raggiungerlo, sul colle altro
491 metri, in una giornata autunnale, insieme ad altri rilievi collinari
incisi da chiese, castelli, torri. Oppure andarci in piena luce,
cogliendo lo sgranarsi delle colline e dei borghi ad ogni curva,
ad ogni variare di prospettiva, ammirando epifanie di centri abitati
fra prati e boschi finchè, dopo un ultimo tornante, un'ultima salita,
ecco apparire il suo profilo turrito rosso di coppi, i suoi giardini,
le sue palme, i suoi ulivi, i suoi balconi fioriti. Cocconato dunque
(dal latino, pare, "cum conato", a testimonianza schietta e sincera
dell'indubbia difficoltà ad arrivarci e di una certa sua aristocratica
posizione appartata), quale autentico balcone del Monferrato, per
una definizione che avrà forse anche annoiato i suoi abitanti (insiema
a quella altrettanto abusata di piccola capitale gastronimica astigiana),
ma che rende al meglio questa sua caratteristica di posto di vedetta:
sull'infinito panorama, dove è possibile mettere a fuoco fra alpi,
prealpi ed appennino ligure città come Vercelli, Novara e addirittura
Milana, i santuari dei Becchi di Castelnuovo Don Bosco, di Superga
e, solo per lo sguardo più esperto, la Sacra di San Michele. Su
tutto, specie nei tramonti infuocati qui frequentissimi, sua maestà
il Monviso e la sua rocciosissima piemontesità. La vedetta di Cocconato,
oggi è questa: una vedetta di bellezze. Ma ci furono, nel passato,
altre prerogative, per questo colle dominante, come l'essere prescelto
a sede di telegrafo ottico da Napoleone, al fine di collegare Parigi
con Milano e Venezia. Cocconato "leggeva" dalla sua torre i segnali
provenienti, in catena, da Torino a Superga, da Superga ad Albugnano
e li ritrasmetteva a Villadeati e, di colle in colle, fino al capoluogo
lombardo. Erano gli anni fra il 1809 e il 1814. Oggi, della torre,
le cui origini si perdono intorno al X secolo, inglobata in una
villa privata, è conosciuto essenzialmente il profilo tondeggiante,
che contraddistingue il paese. Pochi sanno, forse, che nel secolo
scorso la costruzione fu adibita a mulino a vento, uno dei pochissimi
realizzati in Piemonte, mentre un pauroso incendio là divampato,
e alla necessità di domare le fiamme, si fa risalire popolarmente
la nascita della tradizionale corsa degli asini, allorchè il popolo
tutto, a dorso di quadrupede appunto, avrebbe fatto giungere alla
torre la sua catena di faticosi quanto provvidenziali secchi d'acqua.
Attinti, forse, dal laghetto esistente fino agli anni '30 ai piedi
della torre, in cui confluivano le acque piovane e sorgive, scrupolosamente
conservate per il fabbisogno idrico di un paese elevato, abbarbicato
su ripidi pendici. Laghetto nel quale - è ancora la memoria popolare
a soccorrerci - si abbeveravano gli animali, le massaie lavavano
i panni, mentre nei mesi estivi la gente ne apprezzava la frescura
chi cimentandosi nella pesca, chi all'ombra degli antichi olmi.
Ma, al di là di storie e leggende, Cocconato è un paese proprio
bello di suo, che richiede di essere visto ed apprezzato in ogni
suo angolo, passo dopo passo, inoltrandosi nel centro storico sulle
bellissime vie e piazzette acciottolate. In un itinerario ristretto
ma denso di scoperte artistiche, si coglie la bellezza, nella centralissima
via Roma, del Palazzo Comunale, raro esempio di edificio civile
in stile gotico, con eleganti finestre contornate da formelle in
cotto decorato. Il palazzo, che all'interno riserva uno splendido
cortile, è caratterizzato da portici a sesto acuto, sui quali si
affacciano da decenni piccole botteghe artigiane. Sempre in via
Roma, autentico salotto del paese, si notato alcuni bellissimi portoncini
in legno scolpito e preziosi balconi con ringhiere in ferro e ghisa,
una straordinaria farmacia risalente al Settecento, con volte affrescate
ed antichi scaffali in legno arricchiti da splendide ceramiche.
Poco sopre si apre piazzetta Statuto, cuore commerciale della Cocconato
dei primi decenni del Novecento. Proseguendo il cammino, si giunge
al belvedere dal quale è interessante compiere, ad occhio nudo o
con il supporto di un cannocchiale, interessante compiere, ad occhio
nudo o con il supporto di un cannocchiale, interessanti ricognizioni
paesaggistiche. Altro punto di notevole bellezza è piazza Cavour,
fitta di ristoranti, caffè, negozi di prelibatezze alimentari, vecchie
insegne e balconi fioriti. Due ristoranti, in particolare, hanno
fatto la storia gastronomica di Cocconato, il Cannon d'Oro, che
annoverava fra i suoi affezionati clienti il principe Umberto di
Savoia, ed il Regina, dalle ricette celebrate per finezza e creatività.
Da non trascurare, infine, la visita ai negozi di gastronomia, specializzati
nella produzione propria di salumi, prosciutti e robiole. Poco fuori
paese, alle due estremità opposte dell'abitato, spiccano due prestigiose
aziende vinicole, Dezzani e Bava. Di quest'ultima, in particolare,
è da visitare la prestigiosa sede di Casa Brina, centro culturale
del vino, mentre alla gestione Dezzani fa riferimento un delizioso
ristorante che si affaccia su piazza Statuto: il Conte ruspante.
Cocconato è anche questo: la presenza costante ed attenta, sul territorio,
di acuti imprenditori, votati a diffonderne il prestigio ed il nome.
Come ha saputo fare la Conbipel, la più grande azienda italiana
di pellicce e pelletterie che, pur avendo aperto punti vendida in
tutt'Italia, ha proprio a Cocconato la sua sede più prestigiosa.
Anche per queste attrattive, c'è sempre gente sul balcone del Monferrato,
attirata dalla sua bellezza, dalla sua gastronomia, dalle sue azienda
ma forse, in ultima analisi, affascinata da quella vita a misura
d'uomo che qui, colta fra un edificio gotico, un vecchio porticato,
una chiesa ed un'insegna antica, si è saputo conservare.
TRADIZIONI E FESTE DI COCCONATO
Cocconato, rinomatissimo centro gastronomico (tartufi bianchi,
carni, robiole, cotechini, salumi e prosciutti), è un paese ad alta
vocazione turistica; nei mesi estivi organizza serate di musica
ed attrazioni. A settembre si svolge la festa patronale, dedicata
ai santi Faustino e Felice, con due manifestazioni di spicco: la
"caretera de la muerte", una corsa mozzafiato per le ripide vie
del centro su carretti montati su cuscinetti a sfera e la tradizionale
corsa degli asini, preceduta da corteo e sfilata storica. Ad ottobre
si svolge la popolare festa dell'uva e della "soma d'aj" (antichissima
merenda povera, ottenuta sfregando sul pano uno spicchio d'aglio
e sale), da degustare insieme all'uva.
ALBERGHI, RISTORANTI, AZIENDE AGRITURISTICHE COCCONATO
Ristorante Cannon d'Oro - Piazza Cavour, 19 - Tel. 0141.907024,
(ch. mar)
Ristorante Regina - Piazza Cavour, 24 - Tel. 0141.907021 (ch. lun)
Ristorante - Pizzeria Conte Ruspante - Piazza Statuto, 12 - Tel.
0141.907534 (ch. mer)
Pizzeria da Gerardo - Via Roma, 8 - Tel. 0141.907020 (ch. lun)
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