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PALAZZO MADAMA

 


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Palazzo Madama compendia i duemila anni di storia della città di Torino. La sua storia ha inizio già in epoca romana. Il palazzo fu edificato sul sito di una delle quattro porte cittadine, quella Praetoria o Decumana. Di essa rimangono le due torri alte una trentina di metri conglobate nella facciata barocca dell'edificio, verso Via Po. Nel XIII secolo Guglielmo VII, marchese del Monferrato divenuto padrone di Torino, vi costruì una casaforte, a fianco della quale aprì una nuova piccola porta, la Fibellona. All'inizio del Quattrocento il vecchio fortilizio, passò al ramo principale dei Savoia. Ludovico d'Acaia lo trasformò in un grande castello, con due stanze affrescate da Giacomo Jacquerio, ora perdute. Un grande impulso artistico si ebbe nei secoli XVII e XVIII con le madame reali Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda moglie di Carlo Emanuele II, dalle quali il palazzo prese il nome. Nella prima metà del Seicento fu ristrutturata la facciata verso Via Garibaldi, con ogni probabilità ad opera di Ascanio Vittozzi. Madama Cristina, fra il 1638 e il 1640, iniziò la decorazione delle sale del suo appartamento. La seconda Madama reale, Giovanna Battista di Savoia-Nemours, nel 1718 chiese allo Juvarra di progettare un radicale ampliamento dell'edificio in modo che questo fosse trasformato in una delle più grandiose residenze europee. Il progetto prevedeva due facciate lunghissime che univano i due lati della piazza, ma fu realizzata solo la splendida facciata verso Via Garibaldi. Dall'atrio partono le due rampe del maestoso scalone che occupa praticamente tutta la grandezza della facciata. Gli ambienti più interessanti (purtroppo non tutti visibili) sono: il salone medioevale dei Principi d'Acaia, al primo piano gli appartamenti delle due madame reali, il salone "degli Svizzeri" (che dal 1848 al 1860 fu sede del Senato del primo Parlamento Subalpino e fino al 1864 del Senato Italiano), la Sale delle Quattro Stagioni, la Sala di Madama Reale e la Sala Verde. Durante l'occupazione francese il palazzo corse il rischio di essere demolito. Nel 1883 Alfonso D'Andrade diresse gli scavi archeologici e i lavori di ripristino delle strutture medioevali che si conlusero negli anni venti. Nel 1934 fu riaperto al pubblico come "Civico Museo d'Arte Antica", temporaneamente chiuso. Tra le opere più significative vi sono ospitati dipinti di Antonello da Mesin, di Martino Spanzotti, di Defendente Ferrari, di Jaquerio e di Macrino d'Alba.

INFORMAZIONI UTILI

Museo Civico d'Arte Antica - Palazzo Madama - P.zza Castello Torino - Tel. 011.543823

 
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